Non avere fretta nel tradurre. Analisi linguistica delle traduzioni italiane di „Śpieszmy się“ di Jan Twardowski
DOI:
https://doi.org/10.46584/lm.v29i1.905Keywords:
Jan Twardowski, analisi linguistica della transizione, costruzione della scena alternativa, didattica della traduzioneAbstract
Con questo articolo intendo confrontare quattro traduzioni italiane della più nota poesia di Jan Twardowski, Śpieszmy się (Affrettiamoci ad amare), scritte da Irene Conti Di Mauro (nel 2006), Andrea Ceccherelli (2009), Stefano Redaelli (2012) e Paolo Statuti (2012). Il confronto tra le traduzioni permette di vedere le differenze che conseguono da diverse scelte traduttive, di capire le sottili sfumature di significato che ogni struttura (lessicale o grammaticale) comporta. Inoltre, una dettagliata analisi linguistica delle traduzioni aiuta a comprendere meglio il testo originale e, infine, a scegliere il testo della traduzione che crea un’immagine poetica conforme a quella originale.